BRESSO (Milano), 10 settembre 2022
Avevo sfiorato di un soffio l’atterraggio del primo JovaBeachParty (2019) di Lorenzo Jovanotti a Linate e non potevo assolutamente perdermi l’arrivo di questa nuova edizione 2022. Anche perchè gli eventi ci hanno insegnato che la felicità va respirata in ogni secondo ed è un gran lusso ritrovare il mare vicino a casa (Aeroporto di Bresso).
Sono così felice di abitare vicino al mare. E non lo sapevo… ❤️ #jovabeachparty @lorenzojova pic.twitter.com/o2ljt47s9u
— PaolaGallo 📢 (@OndeFunky) September 10, 2022
Al netto delle travagliate polemiche estive sull’impatto ambientale su cui non sono in grado di dare giudizi ponderati, ma alle quali Gaetano Benedetto, Presidente del Centro studi WWF Italia ha così risposto“Siamo qua perché crediamo che la transizione ecologica si faccia con le persone e questa è una straordinaria occasione per fare arrivare, grazie a Lorenzo, il messaggio della sostenibilità a quante più persone possibili. La presenza del WWF è faticosa perché abbiamo preteso tanto dalla produzione in termini di lavoro preparatorio e di screening ambientale nel raggio di 3 km dai luoghi dei concerti, e un monitoraggio preventivo delle aree coinvolte. Quello che viene fatto con il JBP non ha paragone alcuno, non c’è un concerto con un’analisi preventiva così rigorosa, tutta la parte di sicurezza, tutti i passaggi sono pianificati e controllati”, posso solo testimoniare che il JovaBeachParty, ancorchè senza mare, ma con una luna piena da togliere il fiato è un generatore di allegria.
E lo è stato per migliaia di persone (550.000 per l’esattezza) che hanno frequentato le 21 tappe del tour. “Al netto di ravvedimenti dell’artista che non credo tornerà agli stadi dopo questa esperienza, questo spettacolo – ha dichiarato l’organizzatore Maurizio Salvadori AD di Trident – ha dato estrema felicità ma è costato moltissimo anche e soprattutto in termini di forza lavoro (più di 1000 persone coinvolte ad ogni tappa). Ha permesso però di raggiungere location fuori dai circuiti tradizionali e di dar loro visibilità e benefici economici.” Ho chiesto se ci sarà la terza edizione, ma ancora è presto per fare previsioni.
Lo spettacolo che si è sviluppato dal primo pomeriggio sotto un sole cocente fino a quasi mezzanotte ha visto Lorenzo salire e scendere dal palco senza sosta, ha permesso ad artisti fuori dai circuiti commerciali di diventare familiari per il pubblico e ha generato un concerto-festa con tanto di dance floor annesso che ha fatto ballare e vibrare i cuori dei 70.000 che hanno invaso l’aeroporto di Bresso regalando a Lorenzo un finale all’altezza dei suoi sogni. Quelli di un ragazzo cresciuto che è riuscito ad avere la vita che sognava da bambino e che per la tappa finale ha convocato e attirato a se amici artisti e non solo. Partendo da Gianmarco (Gimbo) Tamberi, il campione di salto in alto che durante la serata ha poi dato vita a un siparietto divertente, saltando letteralmente Rovazzi con il quale ha pure cantato sulle note di C’era un ragazzo insieme a Jovanotti e all’inossidabile Gianni Morandi che è stato la guest star di quasi tutte le tappe del JBT e ha infiammato il pubblico sia con le canzoni di oggi che con il riempipista di sempre Fatti mandare dalla mamma.
Oltre al susseguirsi di artisti (Tananai, Rkomi, Tommaso Paradiso, Elisa, Gianni Morandi, Rovazzi e Raf) e al rap che Jovanotti riesce ad intrecciare con tutti loro dimostrando che quando sai pedalare non disimpari mai, quello che colpisce è il numero infinito di canzoni che tutti sappiamo a memoria e che ormai hanno legato generazioni diverse. Da Penso Positivo a I love you baby, passando dalle canzoni d’amore come Ragazza magica o A te sino a Sensibile all’estate con incursione ovviamente ne L’estate addosso “Prima che il vento si porti via tutto e che settembre ci porti una strana felicità pensando a cieli infuocati ai brevi amori infiniti respira questa libertà, l’estate e la libertà“. Una libertà che a questo giro mi è sembrata ancora più reale e meno concettuale.
Seguendo Lorenzo da anni ho sempre pensato che la sua forza fosse avere la testa sempre al pensiero successivo ed anche Il Jova Beach Party si è dimostrato molto di più di un semplice Festival o di una mega raduno sulla spiaggia. Quello spirito, quelle canzoni, quel ritmo che scuote la pancia sono un inno alla vita, alla gioia di esserci. Un saluto d’amore che porta la musica a un livello superiore, che rende felici e consapevoli perchè Non c’è montagna più alta di quella che non scalerò. Non c’è scommessa più persa di quella che non giocherò ORA.
Paola Gallo©