Milano, 26 maggio 2021
L’ultima volta ho incontrato Caparezza nel 2018, ma sembrano passati millenni. Erano i tempi di Prisoner 709, un disco che parlava di potere e di inquietudine, di prigione e libertà. Impegnativo ma di successo come il tour sold out che, a seguire, ha attraversato tutta l’Italia. Nel mentre una pandemia che ha creato dei solchi geologici tra il prima e il dopo e un disco Exuvia (qui la mia recensione) che fotografa un’evoluzione reale, dovuta anche allo sgretolarsi di tutti i punti fermi. Caparezza ha esplorato e inserito nel disco mondi musicali diversi, focalizzandosi su un punto centrale: la vera ricostruzione è una nuova fiducia nel futuro. Di Exuvia, riferimenti alti e musica leggera ho parlato con Caparezza in questa VIDEO INTERVISTA ESCLUSIVA.
Paola Gallo©
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