ARRIVEDERCI FRANCO E GRAZIE

Milano, 18 maggio 2021

Ci rivedremo Franco, ma intanto grazie per aver detto tutto, prima. Con ironia, lucidità, sguardo attento e alto. Grazie per avermi fatto amare la tua cultura spacciandola per una ricerca necessaria. E grazie per quella prima intervista negli uffici Trident a Milano, avevo la lingua felpata e mi ero studiata la tua opera omnia come se dovessi discutere la mia tesi di laurea. Tu mi hai guardato sorridente, hai capito che ero preparata e mi hai dato 30 e lode senza nemmeno farmi inciampare su qualche odioso inconveniente.

Sei riuscito a farmi ridere sguaiatamente, a ironizzare sulla mia paura. Hai permesso al mio cervello di incrociare le giuste provocazioni. Hai dato un calcio severo a tutta la politica e all’arroganza precostituita. Non hai mai avuto paura di essere impopolare quando tutti cantavano le canzoncine, di essere il più famoso di tutti, quando tutti cercavano la via dell’impegno. Io forse ti amo e non lo so, ma per il momento vorrei fare capire al mondo perché le tue parole sanno raccontare tutto.

Dalla politica: “Uno dice che male c’è a organizzare feste private con delle belle ragazze per allietare primari e servitori dello stato? Non ci siamo capiti e perché mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti? Che cosa possono le leggi dove regna soltanto il denaro? (Inneres Auge)

“Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni! Questo paese è devastato dal dolore…ma non vi danno un po’ di dispiacere quei corpi in terra senza più calore? Non cambierà, non cambierà no cambierà, forse cambierà” (Povera Patria)

All’Amore: “Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza. Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza. I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi la bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi.” (La cura)

“Es un sentimiento nuevo che mi tiene alta la vita la passione nella gola l’eros che si fa parola” (Sentimento nuevo)

Dai Viaggi nel mondo:”Un vento a trenta gradi sotto zero incontrastato sulle piazze vuote e contro i campanili a tratti come raffiche di mitra disintegrava i cumuli di neve. E intorno i fuochi delle guardie rosse accesi per scacciare i lupi” (Prospettiva Nevski)

“E i commercianti punici prendevano sentieri di montagna per evitare i doganieri ed arrivare in Abissinia. La Cina era lontana, l’orgoglio di fantastiche operaie che lavoravano la seta. Le biciclette di Shangai…” (Radio Varsavia)

A quelli interiori: “E macchine parcheggiate in tripla fila, e la sera ritorno con la noia e la stanchezza. Non servono più eccitanti o ideologie ci vuole un’altra vita.” (Un’altra vita)

“Tempo non c’è tempo sempre più in affanno inseguo il nostro tempo vuoto di senso senso di vuoto. Danni fisici psicologici collera e paura stress sindrome da traffico ansia stati emotivi primordiali malesseri pericoli imminenti e ignoti disturbi sul sesso”  (Il vuoto)

E’ grazie a certa letteratura e a certe canzoni se i miei occhi non si sono persi e le mie ombre hanno avuto luce. Grazie Franco, le tue opere sono e rimarranno le coperte di certi inverni  freddissimi.

Paola Gallo ©

 

 

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2 Comments

  • Stupefacente il suo modo di scrivere e il tuo di raccontare… In un tempo in cui la cultura non sembra più aver valore e la profondità è confusa con la pesantezza di pensieri intensi che danno fastidio alla omologazione mentale, il suo estro geniale rimbomba e i suoi contenuti espressi in musica esplodono come ordigni per risvegliare i pensieri… mancherà…

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