Milano, 10 gennaio 2020
Letteralmente folgorata da Brunori sas sulla strada di A casa tutto bene (qui la la mia recensione), ho scoperto e amato perdutamente quel modo di raccontare la vita (anche la propria) senza sconti. La capacità di testimoniare la paura (del cambiamento) con un linguaggio terribilmente crudo, ma con una poetica ben precisa, mi ha commosso e convinto. Ho visto con piacere la forza delle sue canzoni raggiungere un pubblico sempre più vasto, a testimoniare che prima o poi coerenza e bellezza escono allo scoperto e colpiscono senza possibilità di difesa. Ma si sa che le aspettative sono pessime compagne di viaggio e dopo aver apprezzato al primo colpo Al di là dell’amore, la prima canzone dal nuovissimo CIP!, ho preso le distanze da Per due che come noi che mi sembrava troppo cinica anche per uno che ben maneggia l’ironia come Dario Brunori. E poi per fortuna ho ascoltato tutto il nuovo disco e quello che posso dirvi è che Dario Brunori, classe 1977, si conferma un fuoriclasse della scrittura, anche quando, come in questo caso, parla semplicemente d’amore.
Gallo versus CIP! @brunorisas sempre più crudo, sempre più poetico e credibile. Segue recensione su #Ondefunky pic.twitter.com/tjUj8MDWCy
— PaolaGallo ? (@OndeFunky) January 10, 2020
Durante l’incontro con i fans e la stampa strappa molte risate. Passa da Eraclito (l’armonia degli opposti) a un cantante minore come John Lennon con grande disinvoltura . Risponde a tutte le domande con impegno e profondità sia che si tratti di disquisizioni sul peperoncino sia che si parli di spiritualità e del fanciullino che ognuno di noi dovrebbe sempre tenere vivo. CIP! è un disco che si interroga sull’etica, che difende l’amore dal tempo che oggi sembra divorare tutto il resto e che risponde, in alcuni casi, a concetti espressi nel precedente disco. In Il mondo si divide, canzone che apre l’album ecco il desiderio di Ridere del mio cervello dopo il Me lo dicevi anche tu, la vita va vissuta e invece io la penso de La vita pensata. E ancora La canzone che hai scritto tu: Volevo scriverti una canzone speciale una canzone per tirarti su col ritornello che pian piano sale e le lacrime che vanno giù, però ti devi accontentare, io non so fare davvero di più che rimanda alla straordinaria Canzone contro la paura: Scrivo canzoni poco intelligenti che le capisci subito non appena le senti canzoni buone per andarci la domenica al mare…
CIP! si prende tutto il tempo necessario per parlare ed essere ascoltato. E’ il disco di un appassionato delle parole che le sceglie con cura maniacale e che tenta sempre di tenere acceso lo sguardo sul nostro essere umani. Bello appare il mondo è un minuzioso invito ad accogliere la bellezza del mondo facendo spazio ai sentimenti più puri. Benedetto sei tu è una speranzosa preghiera laica sulla ricerca della consapevolezza del nostro saper essere umani nel mondo di oggi. Fuori dal mondo è un vero e proprio inno dei sognatori e Achille, un bambino che non diventerà mai uomo, il protagonista di Quelli che arriveranno, il brano struggente che chiude l’album.
“Cip! è un capolavoro e non ho portato Per due che come noi al festival di Sanremo perchè non volevo umiliare gli altri partecipanti” ironizza Brunori, sostenendo che ormai nemmeno lui capisce più quanto quello che dice sia una battuta o la verità. Rimane la consistenza di CIP!, disco che fa sentire il tepore della primavera e di un rinascimento cantautorale. Brunori, come gli faccio notare, ormai riempie il Forum di Assago e le sue canzoni passano dalla radio e dai primi posti della classifica. E’ un punto di riferimento, è qualcosa su cui si può contare, un artista puro con la vocazione del pensiero.
Paola Gallo
Un commento veloce: stupendo… ma del resto Brunori non mi sorprende più, da quando l’ho conosciuto, solo bei lavori!
Non mi dilungo di più perché i bravi non hanno bisogno di tante parole. ??