Milano 21 marzo 2019
Domani esce Vengo in pace di Nesli, alias Francesco Tarducci, scrittore e uomo nervoso e pieno di spunti da raccontare. Spesso costretto alla solitudine come tutti quelli che intercettano i sentimenti veri, i dolori e le felicità profondi e che li sanno raccontare con precisione chirurgica. Sfido chiunque a leggere il testo de La Fine e a non restarne in qualche modo colpito. Anche all’interno di Vengo in pace si passa dall’inferno al paradiso, dalla feroce notte dell’anima di Maldito (“Fanculo pa potevamo far meglio, fanculo a te che non sei mio fratello, è proprio vero che bisogna andar via per provare a stare meglio“) alla luce di Le cose belle (“Amica mia anche quando nel cielo non vedrai le stelle, ti prego non fare l’errore che ho fatto io, dimenticare l’amore per le cose belle“) e all’importanza centrale di una canzone come Ma che ne so che invita a non rassegnarsi mai al proprio dolore, strada che prosegue anche con Immagini che attraversa l’esperienza personale per stigmatizzare il bullismo e le aggressioni in generale.
Vengo in pace è un disco profondo come il suo autore anche se entrambi hanno paura di dimostrarlo. Tutto quello che sta dentro questo nuovo viaggio musicale di Nesli lo trovate nella mia video intervista esclusiva.
Paola Gallo©