Milano, 7 maggio 2017
Amicizia e stima mi fanno gioire con entusiasmo infantile del grande successo ottenuto da Ermal Meta all’Alcatraz di Milano ma non condizionano il giudizio su uno spettacolo perfettamente bilanciato tra voce, arrangiamenti, canzoni e purezza d’animo che spero nulla potrà corrompere mai. Il sorriso, l’energia e la felicità partono dal palco e scorrono come un brivido contagioso di testa in testa, di cuore in cuore. La scaletta è ben strutturata e parte da Odio le favole, che chiarisce subito il fuoco musicale che caratterizza gli arrangiamenti, ottima la band, fondamentali e corroboranti le continue interazioni fisiche e vocali con il pubblico che sa tutto a memoria e si gode lo spettacolo, il successo, le canzoni.
Il futuro era bellissimo per noi. Partiti @MetaErmal #Milano con tutte le parole e il cuore a memoria pic.twitter.com/XQEPYaEuSC
— PaolaGallo ? (@OndeFunky) May 7, 2017
Si procede con ritmo serrato tra i brani di Umano e Vietato morire senza tirare il fiato, fino al momento in cui Ermal si ferma in mezzo al palco, solo con la sua chitarra e si cimenta in due brani che cambiano latitudine e mood e si spostano prima a New York e poi in quella straordinaria Amara terra mia che evidenzia, se fosse ancora necessario, il bisogno ancestrale di fondere voce, anima e radici ed una presenza vocale straordinaria. Per quanto ci bistratti o ci neghi la felicità, rimane pur sempre la nostra terra è la frase che attutisce il presente e le sue disperate migrazioni.
Aiutatemi a dire COMMOZIONE (il commento a voce con i colleghi è stato meno chic?) Amara terra mia vs l'anima di @MetaErmal pic.twitter.com/9O5o6mgtwd
— PaolaGallo ? (@OndeFunky) May 7, 2017
In un passaggio di tempi e momenti, si arriva anche a Buio e luce e Come il sole a mezzanotte, omaggio a La Fame di Camilla e agli esordi della sua carriera con la band. Sembra passato un secolo, in verità meno di 10 anni e meno di 10 mesi dall’ultimo concerto milanese alla Salumeria della Musica. Sanremo, il premio della critica, Amici hanno allargato la visuale, l’obiettivo e permesso a Meta di brillare di luce propria. Capace di saper stare in una band, nella scrittura delle canzoni per altri (davvero rock la sua versione di Straordinario scritta per Chiara), oggi si può misurare con se stesso e raccontarsi, amare quel pubblico che aveva tanto bisogno di sentirsi trasferire concetti importanti e farli suoi: Ricordati di disobbedire, Sempre sarai nella tasca a destra in alto, Sulla schiena trovi cicatrici e lì che ci attacchi le ali…
Sempre sarai nella tasca destra in alto…Milano ❤️ @MetaErmal pic.twitter.com/8KLefMvcy1
— PaolaGallo ? (@OndeFunky) May 7, 2017
Scende dal palco e canta in mezzo alle sue persone che lo abbracciano senza invadenza, che amano senza fanatismo che sentono le parole e le restituiscono con grande amore: i Lupi di Ermal di cui mi onora essere la Fata Madrina. Qualcuno potrebbe parlare di favole, di magia. Io in verità leggo in questa ascesa una dimostrazione che se si ha talento, ci si crede più che alla propria vita, si studia e si fanno sacrifici, il percorso prima o poi si svela e regala occasioni. Perché se siamo le storie che raccontiamo: Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai. Il tour prosegue nei prossimi giorni e se posso darvi un consiglio, fatevi un regalo di gioia, musica e realtà e andate a vederne una tappa. Uscirete con un sorriso, buona musica e tanta speranza.
Paola Gallo