Milano, 14 marzo 2017
Scaletta asciutta, tesa, senza troppi convenevoli e senza canzoni facili, familiari, accoglienti. Non c’erano Leggero, Ho messo via, Ti sento, Metti in circolo il tuo amore. Una ricaduta e l’ostinazione di stare comunque sul palco. Luciano Ligabue lo dice verso la fine del concerto che non sta ancora bene e che la scaletta ha subito delle leggere modifiche, Milano gli riserva uno striscione improvvisato ad hoc: non ti preoccupare cantiamo noi. E così è dall’inizio alla fine, da La vita facile a Urlando contro il cielo.
Il rock'n'roll puzzava di rivoluzione ??Chissà com'è la vita facile…Partiti @ligabue #MadeInItalytour #milano pic.twitter.com/LGXgkLeLrJ
— PaolaGallo ? (@OndeFunky) March 14, 2017
Nel parterre moltissimi ragazzi che palpitano e si muovono sulle note delle nuove canzoni. E’ venerdì non mi rompete i coglioni, Con la scusa del rock’n’roll, G come Giungla, Ho fatto in tempo ad avere un futuro, Dottoressa, la title track Made in Italy. Ci stanno tutte, tra fiati e corde, supportate da videografiche fosforescenti che illuminano i volti, il sudore, i finali mai finiti e ripetuti.
Un reggiseno, la passerella, tra Fonzie e Saturno #MadeInItalytour Ho fatto in tempo ad avere un futuro @ligabue pic.twitter.com/d7WxYDLNrL
— PaolaGallo ? (@OndeFunky) March 14, 2017
Ligabue ormai è uno stile, un marchio di fabbrica, una sicurezza e un rifugio. Non si perderà mai in chiacchiere e non farà complimenti, anche quando in pieno stile rock’n’roll schiva e raccoglie un reggiseno volato sul palco. Sta in mezzo alla gente grazie a una passerella che gli permette di entrare nello spazio vitale del pubblico. Con le sue canzoni lo fa da anni. E’ un mediano che sa parlare di dolore, coraggio e poesia. Un operaio delle canzoni che sta nella vita proprio accanto a chi compra i suoi dischi.
Siam quelli là… tra le mie favorite di sempre #trapalcoerealtà #MadeInItalytour @ligabue #milano pic.twitter.com/0MWRvKz1KX
— PaolaGallo ? (@OndeFunky) March 14, 2017
Arriva il momento acustico di Non è tempo per noi e Lambrusco e pop corn e gli omaggi immancabili a quel disco che nel ’90 lo spinse con forza verso un rito di condivisione collettiva che lo accompagna sino ad oggi. Prima dei bis arriva Tra palco e realtà, un mantra per chi come me vive tra persona e personaggio, cercando di non perdere mai di vista l’essenza delle cose. Il Forum di Assago vibra felice sulle note del Liga. Nessuna nostalgia serpeggia nell’aria nonostante l’artista abbia festeggiato ieri 57 anni, ma la maggior parte del pubblico è ben lontana da quel traguardo anagrafico. Qualche canzone, dico la verità, mi è mancata, ma devo riconoscere che Ligabue non delude. La musica per lui è un impegno serio. Il rock, il sangue e il talento fanno il resto.
Paola Gallo©