TIZIANO FERRO Il mestiere della vita
#RecensioneFunky

 

Milano, 1 dicembre 2016

“La mia vita in bilico, un libro epico: Fine primo capitolo”. Per iniziare a raccontarvi questo nuovo disco prendo a prestito una frase di Epic, il brano di apertura de Il mestiere della vita, perché mostra la radice di questo nuovo lavoro di Tiziano Ferro che, nella canzone successiva “Solo” è solo una parola ribadisce: “Finisce un’altra epoca e mentre inesorabile il tempo non consola, sto solo ma sorrido e penso che “solo” è solo una parola”. Mi strazia il pensiero di quanta solitudine possa albergare in un cuore immerso tra milioni di persone e di palchi e di ascolti.

Il mestiere della vita è la canzone centrale che riempie di senso tutto il lavoro e il percorso di Tiziano fatto sino ad oggi. Ed è  a se stesso che Tiziano pare dire: “E poi tenta l’incompiuto, lo straordinario…vivi in eccesso, cominciando adesso. Goditi il trionfo, crea il tuo miracolo. Cerca il vero amore, dietro ad ogni ostacolo”. Ostacolo e concetto che analizza e ribadisce anche in Valore assoluto. Insomma un disco di rinascita, di analisi spietata e bellissima. Sincero, autentico, profondo ma leggero. Un disco fatto di solitudini e incontri come quello specialissimo con Carmen Consoli con cui dà vita  ad una delle canzoni più emozionanti del disco “Il conforto“.

“Per pesare il cuore con entrambe le mani ci vuole coraggio”. E mi piace il pensiero di questi due artisti identici nella loro voglia di normalità e isolamento che si ritrovano in un duetto atipico, poco patinato e pieno di vita e consolazione. Ti amo ma ti lascio qui dice a un certo punto Tiziano, ora voglio un’altra vita ora voglio stare meglio. Quasi a scappare da troppo amore, troppa fiducia, troppo dolore. Sorrido di tanta bravura che non riesce o forse non riusciva a trovare pace. “Se pensi solo ai soldi cosa ti resta tra le mani di una vita vissuta di fretta . Rischi di perdere la testa ed è finita la festa”. Altro passaggio intenso, altro featuring con Tormento in My Steelo (ricordi delle prime tournée in cui dormivo in quadrupla con degli sconosciuti dice presentandola). Un disco che riparte, che è bisogno e cura. Un disco che mi fa stare bene per eccesso di sincerità. Ottimo Tiziano, al quale auguro di vedere con chiarezza la sua bellezza. In una fiducia grande e importante, quella che va concessa a se stessi. Il finale è swing, allo specchio, cinematografico, Quasi Quasi con citazioni e tentativi, in fondo come la vita che, come ci ricorda Tiziano, è un mestiere (non sempre facile).

 

Paola Gallo©

 

 

Condividi sui social:

2 Comments

  • Bellissima recensione! Io non vedo l’ora di avere l’album tra le mie mani, ascoltarlo la prima volta con il libretto davanti ai miei occhi… E poi ancora riascoltarlo, riascoltarlo e riascoltarlo all’infinito. Perché Tiziano ogni volta mi ha insegnato qualcosa, confortata e tenuto compagnia con le sue canzoni e le sue emozioni. Sono certa che lo farà anche questa volta e sarà bellissimo… Mi starà ancora una volta vicino per farmi capire, questa volta, qual è “il mestiere della vita”. 🙂
    Silvia

Lascia un commento