Novellara, 3 novembre 2016
Quando immagino la provincia che consola e non isola immagino un po’ di nebbia, il sapore dei cappelletti, un bar dove ti conosci e un centro pulsante di idee con la s emiliana. Pochi giri di parole, pochi complimenti e grande sete di libertà.
Ecco il DNA dei Nomadi nati a Novellara, in via Boccaccio precisano Beppe Carletti e la figlia Elena, il sindaco. Ci tiene a precisare che i Nomadi sono il vero punto di celebrità del paese visto che i Gonzaga di cui conservano una Torre nel centro storico sono il segno distintivo della vicina Mantova.
Beppe riceve i giornalisti nel piccolo e straordinario teatro della Torre per presentare un disco “I Nomadi 1965-1979 ” Diario di viaggio di Augusto e Beppe, che nell’amicizia tra i due ha le sue profonde radici.
C’è una canzone inedita “Uomo di sole” e tante rarità: dalle sigle televisive alle collaborazioni con Guccini. Beppe è una fucina di ricordi: i 77 giorni nei primi anni ’60 al Frankfurt Bar di Riccione con Augusto che cantava seduto sulle ginocchia delle turiste tedesche, la convocazione a Botteghe Oscure per sdoganare una volta per tutte “Canzone per un’amica”, Il carattere chiuso e timido di Augusto morto a soli 43 anni.
I Nomadi non hanno mai avuto un cantante che potesse assomigliare ad Augusto e addirittura Cristiano (l’odierno) proviene dell’elettronica.
Togliere la polvere dal passato è sicuramente il primo intento di questa nuova raccolta musicale dei Nomadi, un’opera d’arte per chi c’era e per chi ci sarà.
Paola Gallo©