Milano, 26 ottobre
L’appuntamento è alle 11 in uno degli hotel più cool di Milano. Arrivo un’ora dopo accaldata e ansiosa. Quel sorriso consola sempre. Giorgia è proprio una ragazza libera e non dico donna, perché quello spirito da piccolo principe che le dipinge il viso appartiene ad un’età adolescente che non la abbandonerà mai. Ridiamo e non riusciamo ad iniziare. Sono quasi in imbarazzo verso gli altri colleghi.
Ok parto io, ecco la prima domanda:
Questo disco sembra ribadire che Giorgia non ha bisogno di sotterfugi per arrivare. C’è una libertà, anche musicale, pazzesca, oltre al fatto che 10 delle 15 canzoni sono scritte da te.
Ho lavorato per questo. Per avere sincerità e spontaneità nella voce, nel canto. E’ la prima volta che in studio canto come dal vivo, senza correzioni. Con Michele Canova abbiamo lavorato per avere questa sonorità compatta come in “Dietro le apparenze “. C’è molta verità. Finalmente l’artista che scrive è al servizio della cantante, senza filtri, senza pudori. Come autrice ho una consapevolezza nuova, diversa e finalmente non cerco più il riconoscimento esterno. L’approvazione devi trovarla dentro di te non aspettartela da fuori.
Nella scrittura di Oronero sono entrati anche i fatti di cronaca degli ultimi tempi?
E’ stata un’esigenza inevitabile scrivere canzoni che sottolineassero come siamo parte di un tutto. E’ evidente che abbiamo sbagliato molto fino ad ora, visto che abbiamo esaurito tutte le nostre risorse ed è un momento storico pessimo. Però continuo a credere all’essere umano e quindi non toglietemi il lieto fine e la speranza. Non abbiamo alternative. Dobbiamo riprendere la nostra anima e crescere, migliorare, curare, evolverci.
Ci hai messo la faccia. Sei di nuovo sulla copertina di un tuo disco
E’ la terza faccia che metto in copertina. Come a ribadire che Giorgia oggi è una 45enne esaurita dalla vita quotidiana di tutti i giorni: fai la spesa, porta il figlio a scuola, prepara la cena, ma anche la cantante di “Come saprei” che ha imparato ad esprimersi con più libertà senza preoccuparsi troppo del giudizio della gente. Ovvio che senza pubblico sono zero, ma il primo dovere è esprimersi in libertà. Nei concerti è diverso: mi piace scegliere i brani che penso possano piacere di più al pubblico. Ho smesso di fare arrangiamenti allucinanti come la versione tremenda di E poi del 1999.
Il tour parte a marzo, c’è tempo per passare da Sanremo se Conti ti invitasse come ospite..
Ci andrei di corsa, così potrei finalmente capire se sono davvero così equilibrata e immune dai giudizi. La mia carriera è iniziata a Sanremo, devo tutto a quel festival. Sono certa che tornarci mi emozionerebbe molto.
Quali brani di questo album pensi ti daranno maggiori soddisfazioni?
“Per non pensarti” secondo me piacerà al mio pubblico che è affetto da romanticismo, nostalgia, sano masochismo, introspezione e “famose del male”. E’ un tema che mi porto dietro da anni. Il mio pezzo preferito soprattutto per l’arrangiamento invece è “Come acrobati”.
Com’è stato lavorare con Emanuel Lo, com’è mischiare lavoro e vita privata?
In studio siamo perfetti, andiamo d’accordo, ognuno consapevole dell’altro. Poi andiamo a casa e ci scanniamo come una coppia normale, entrando proprio nei luoghi comuni del rapporto…Ha un talento davvero spiccato nell’arte, non può essere perfetto anche nella vita privata. Si arrabbierà quando leggerà questo. In verità è bravo anche a casa, non potrei essere qui a parlare se lui non fosse a casa a curare Samu.
Un pezzo focale del disco è Sempre si cambia, scritta da Pacifico:
Finalmente si concretizza un desiderio. Dopo molti anni di rincorse ce l’abbiamo fatta. Il testo del pezzo funziona anche senza musica. E’ la mia vita, sono io e poi mi sono divertita un sacco a portarla musicalmente nel mondo R’n’B.
L’intervista qui finisce, che facciamo?
Ci rivediamo il 2 in diretta a Radio Italia!
Raccolgo il mio sorriso e il cappotto. Non possiamo trasmettere almeno 2 ore, mi chiede? Per me potremmo anche convivere, rispondo;-)
Chi la vorrebbe tutta ballate e lacrime non sarà contento di questo disco. Io sì, perché già mi sono affezionata al ritmo e soprattutto perché chi riesce ad essere libero è un esempio da seguire. Un enorme talento finalmente senza briglie. Evviva Giorgia e i miei ritardi. Anch’io sono umana, quasi come i mezzi di trasporto milanesi.
Paola Gallo©