Samuele Bersani
La Fortuna che Abbiamo
Live

Milano, 6 giugno 2016

Ci sono canzoni così importanti, profonde, ricche, che nemmeno un brutto arrangiamento potrebbe rovinare. La prova contraria è che arrangiamenti strepitosi non mutano le sorti di una brutta canzone. Ascoltando “La fortuna che abbiamo live” mi rendo conto che Samuele Bersani negli ultimi 20 anni ha inventato uno stile letterario-musicale fatto di racconti densi di concetti, emozioni, parole importanti.

Anche nei cazzeggi nobili (tipo Freak o Coccodrilli) neanche una virgola è trascurata, sciatta, lasciata al caso. Troppo cerebrale? Non lo so, per me solo eccellente. Le canzoni di Samuele sono commozione (Replay, Giudizi Universali), riflessioni (Lo scrutatore non votante, Occhiali rotti, Cattiva) o semplicemente il piacere di fare ordine interiore con affreschi perfetti come “Le mie parole” o “Le storie che non conosci”.

In questo disco live (il primo in 25 anni come orgogliosamente sottolinea l’artista) oltre a nuovi arrangiamenti ci sono anche nuove voci, persino un cameo di Guccini, scelte per stima e per amore, che rendono alcuni brani più lirici grazie a Gnu Quartet o all’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, più epici come la nuova “Chicco e Spillo” con Caparezza o semplicemente di un intensità diversa come “Giudizi Universali” con Carmen Consoli o “Il Pescatore di asterischi” con Marco Mengoni o “Come due somari” con Musica Nuda (deliziosa e “acuta” Petra Magoni).

C’è la Bologna di Dalla che sorride con “Canzone” feat. Luca Carboni e l’inventore di parole Pacifico che si interfaccia con Samuele Bersani come in un puzzle delle idee. Bella l’idea iniziale, bello lo show e ottima la realizzazione. “La fortuna che abbiamo live” è un disco più Dvd di grande importanza. Nella mia libreria emotiva sta tra il vocabolario di latino e i Beatles. Imprescindibile.

PaolaGallo©


Condividi sui social:

Lascia un commento