#SanremoFunky la prima serata del
Festival di Sanremo N. 75

Sanremo – Milano, 12 febbraio 2025

Partiamo con un grazie a Carlo Conti per il ritmo serrato che solo chi ha fatto radio riesce a utilizzare e i 12 milioni abbondanti di italiani che hanno seguito la serata ne sono una dimostrazione. Le canzoni al centro? Questa volta è proprio vero. Sempre un passo indietro e con le figure rassicuranti di Gerry Scotti e Antonella Clerici a condividere un percorso segnato dalla tradizione: annuncio, fiori, disannuncio. Nulla da dimostrare, la tranquillità di chi ha tutti gli attrezzi per non far crollare un palazzo dalle fondamenta molto solide.

I brividi come è giusto che sia arrivano dalle canzoni, alcune in particolare:  Giorgia con un’interpretazione da togliere il fiato, Simone Cristicchi con un testo poetico e struggente, Lucio Corsi con la sua poetica delle parole e della malinconia. E poi tra i giovani Olly con una verità e una erre che trapassano lo schermo. Nulla di particolarmente orrido da segnalare, come sono lontani i tempi del Trio di Pupo e nefandezze varie, ma molte canzoni sono uguali, anonime, suonano bene in radio ma non hanno personalità. Difetto che forse ha avuto anche questa prima conduzione (ma con meno canzoni e co-conduttori meno rassicuranti come Cristiano Malgioglio potrebbe esserci una virata). Un po’ delusa da Brunori e Coma Cose, aspetto invece che esplodano Gabbani , Willie Peyote (che spesso è quello più intelligente della stanza) e Francesca Michielin. Attestato di fiducia per Joan Thiele e Serena Brancale. A Massimo Ranieri si vuol bene a prescindere. 

Noemi è sicuramente una delle più centrate con quel piglio da diva, suo malgrado. E poi Achille Lauro a cui è riuscita la metamorfosi (o evoluzione come preferisce definirla lui). Poco convincente invece Tony Effe che prova a cancellare tatuaggi e  passato, ma rischia di non colpire la fan base (senza allargarla al pubblico più pop). Stamattina ho rivalutato la canzone di Elodie, lei rimarrà sempre bravissima, come Gaia la cui canzone però latitava proprio.

Tra i momenti più alti (complice Tamberi? 😜) la performance di Jovanotti e l’intervento di Papa Francesco (una delle poche vere sorprese non spoilerate) la vera rockstar della serata. Tornando all’inizio ho amato molto l’omaggio a Ezio Bosso. Le persone muoiono e ogni anno si paga il conto delle assenze, ma la poetica del ricordo è un merito di cui Carlo Conti può sicuramente andare fiero.

 

Infine la prima classifica che, come da tradizione, sono certa verrà stravolta anche perchè cambiano radicalmente le giurie per le prossime due serate e voteranno radio e pubblico (con il televoto). Tra i 5 (Giorgia, Lauro, Cristicchi, Brunori e Lucio Corsi) Lauro è quello che ha più chances di rimanere in vetta, visto il grande favore del pubblico e anche delle radio, confido però  nel talento strabiliante di  Giorgia che speriamo sbaraglierà ogni diffidenza. I primi pronostici reali si potranno fare solo giovedì notte. Nel frattempo godiamoci le canzoni, anche quella oscura di Fedez che mi ha colpito sin dall’inizio e che ha messo da parte tutte le velleità da influencer per lasciare sul palco un ottimo interprete. Vedremo gli sviluppi. 

Paola Gallo©

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