Milano, 16 maggio 2023
Dove nascere di Federico Dragogna, con I Ministri dal 2002, è un disco in cui è una fortuna imbattersi. Il viaggio privato e politico di un giovane adulto 40enne è condiviso con antico candore, con delle venature importanti di dolore e con una capacità di analisi approfondita, lucida, poetica. Forse l’analisi più politica è quella della title track Dove nascere: “Quando un giorno potremo decidere dove nascere vedrai finirà tutto questo dolore di gente che rischia la vita senza riflettere…“, ma in generale tutto il disco si muove in territori di dubbio, crescita, domande e fotografie simili ad ecografie che raccontano l’anima e le sue ferite con tanta meticolosità linguistica: “Gente con i cani in braccio che ha fretta di invecchiare per non avere più il problema di dover cambiare…” è uno dei passaggi di Spugna, mentre in Sei diventato un uomo si discetta di canoni lisi e ci si chiede: “questa nuova tristezza cosa ne faremo”. Musicalmente sembra di stare a tratti davanti a uno schermo cinematografico, l’elettronica accompagna senza disturbare e i suoni carezzano le strofe, portandole inevitabilmente dentro di noi. Scomparire il rumore, l’ultimo singolo, è forse il brano che meglio racchiude l’anima di questo nuovo viaggio di Federico, tra il cantautorato e l’elettronica. Dove nascere, concepito e cresciuto tra Milano e Genova, contiene dodici brani inediti scritti da Federico Dragogna e prodotti da lui insieme a Mattia Cominotto. Tutta la malinconia e tutto il coraggio possibile in un disco necessario. ECCO LA MIA VIDEO INTERVISTA A FEDERICO DRAGOGNA.
Paola Gallo
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