Milano, 1 aprile 2022
Adoro i dischi che ti inchiodano senza bisogno di urlare e sicuramente Respiro di Maurizio Carucci (voce e anima degli Ex Otago) è uno di quelli. Un lavoro che non lascerà spiazzati gli estimatori del gruppo genovese che, in questo percorso solista del proprio leader, trova assoluta continuità. La voce di Carucci procede in un’esplosione di concetti che a volte rimangono quasi sospesi su arie musicali rarefatte mentre altrove rimbalzano su suoni decisi, elettronici, da dance floor.
“Ho già detto molto, forse tutto allora lascio le parole a tutte le persone che hanno bisogno un po’ d’amore addirittura più di me” è una delle frasi di Silenzio (non so stare senza amare dice in Fauno), quello che servirebbe per ascoltarsi, andare avanti, soprattutto nei periodi di smarrimento e confusione. Scrivere un album da soli significa, nelle parole dello steso Carucci: capire meglio forse chi sono, a che punto mi trovo e se c’è ancora vita dentro di me. In questo album ho scritto tutto, senza limiti, senza paure. Respiro è una possibilità, uno spazio vuoto, un deserto per ridisegnare il paesaggio intorno a noi, le nostre priorità, i nostri sogni. E nel passaggio delle canzoni si ritrova tutta questa ricchezza e un semplice, fondamentale, indiscutibile concetto provare a stare bene senza paura: “Io non lo so perchè sto bene...” in un attimo di vita che è il presente: “perchè il nostro sogno più grande è adesso e qui” (Uniti).
Scritto per curare un periodo interiore e non solo di enorme difficoltà, Respiro è un disco che non risponde a nessuna logica e per questo vero da risultare commovente. Nei ricordi di Genova Anni ’90 e delle notti di gioventù, nella semplicità dei gesti quotidiani di Metà Mattina, nelle sonorità allegre di Planisfero e nell’intimità di Paura, Uniti o Fauno si ripercorre un passato che ha segnato la gioventù e la crescita di Maurizio Carucci che ha scelto di vivere di musica e di terra coltivata, lontano dal mondo, più vicino a se stesso. Eppure persino Fabri Fibra è riuscito a stanarlo dal suo nascondiglio per una collaborazione nell’album Caos (Stelle). Mi piace pensare che ci sia spazio per la bellezza anche quando si nasconde, perchè è la sua intensità a brillare sfidando l’indifferenza.
GUARDA LA VIDEO INTERVISTA A MAURIZIO CARUCCI.
Paola Gallo
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