Milano, 8 settembre 2021
Max Gazzè e la sua band affrontano il palco come talentuosi amici del liceo che hanno una band e suonano per vivere, perchè senza mancherebbe loro il respiro. E tutta questa energia avvolge canzoni e pubblico. “Non usiamo clic.” mi specifica Max nel backstage. Sarebbe bello, penso, che giovani artisti potessero fare una sorta di stage nelle retrovie. Folcast, Federico Baroni (opening act) e Greta Zuccoli hanno questo privilegio e lo vivono con emozionata gratitudine.
Nel pantheon delle “mie” canzoni d’amore @MaxGazze #carroponte pic.twitter.com/8NMk92qfXp
— PaolaGallo 📢 (@OndeFunky) September 8, 2021
Il tour dedicato a La matematica dei rami (qui la mia recensione) è musicalmente esuberante, lascia spazio a tanti assoli, niente momenti acustici, ma tanti, tantissimi accordi. Quasi a consolare questo periodo di insicurezza, dolore e paura, la scaletta scorre impetuosa nel presente di Considerando, Il vero amore, Un’altra adolescenza, L’animale guida e Il farmacista e coglie dal passato canzoni fondamentali come Una musica può fare, Il timido ubriaco, La favola di Adamo ed Eva, Vento d’estate, ma anche B sides come Il bagliore dato a questo sole ed altri impetuosi racconti come quello legato a Franco Battiato di cui Gazzè aprì i concerti nel 1996 dopo il primo disco. Eccezionale e dall’animo rock la sua versione di Un’altra vita, altrimenti rarefatta nell’interpretazione del maestro. Ripenso a una recente intervista con Lo Stato Sociale (qui) in cui convenimmo che l’unico vero tormentone di questa estate potesse essere solo la discografia di Franco Battiato.
L’artista e la Vestale (cit. @MaxGazze ) nel backstage. Domani vi racconto tutto il resto su #ondefunky P.s. Continuiamo tutti a rispettare le regole: ridateci la musica e gli spazi a tempo pieno 🙏 pic.twitter.com/z6fnZH4hly
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Colpiscono le assenze di hit come Cara Valentina a favore di canzoni più nascoste come Sirio è sparita, segno però di grande libertà e amore (pensato) per tutti i meandri dei suoi dischi. Se posso, al prossimo giro vorrei Se Piove e Il drago che ti adora, così per commuovermi di altri ricordi. Ottima anche la performance di Gazzè al basso e dei suoi straordinari musicisti: Max Dedo ai fiati, Cristiano Micalizzi alla batteria, Clemente Ferrari alle tastiere, Daniele Fiaschi alle chitarre. In un’epoca di freddezza, velocità e culto dell’apparire è davvero gratificante potersi concedere il livello più alto dei concerti e perdersi o confondersi nello scorrere dei suoni e delle canzoni che, nel caso di Max, regalano anche occasioni di poesia o riflessione. Parole scelte, rare, amore per l’arte e la cultura in totale assenza di snobismo. Una comunità alla quale sento di appartenere e della quale mi piace essere testimone come una Vestale per citare l’artista;-).
Paola Gallo
Condivido, e ho condiviso, ogni parola ed ogni emozione. Grazie amica …
Grazie filosofa del mio cuore