Milano, 18 giugno 2021
La prima intervista in presenza non poteva che essere con Beppe Carletti dei Nomadi, un po’ famiglia, un po’ riferimento di vita e soprattutto maestro di pensieri e di musica. Solo Essere Umani ha un sottotitolo che spiega le intenzioni e le canzoni del disco: valori, amore, vita. E c’è una cura che si respira ad ogni brano, con l’orchestra e i testi a dare contenuti a un lavoro uscito forse nel tempo più anomalo da quando esistono i Nomadi (1963). Nemmeno dopo la morte di Augusto Daolio (Il segno del fuoriclasse è la commovente dedica del disco) la band si era fermata tanto ma il tempo sicuramente ha regalato un disco di grande valore, utile cura per giorni così spaventati e vuoti di senso. La title track poi ospita Enzo Iacchetti, amico di sempre. Con un tour già ripartito e una data zero vissuta con molta emozione, Carletti mi racconta le canzoni, il viaggio con la franchezza che da sempre lo contraddistingue. ECCO LA MIA VIDEO INTERVISTA ESCLUSIVA.
Paola Gallo©
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