Milano 1 ottobre 2020
Nel giorno del suo compleanno Samuele Bersani svela lo scenario del suo nuovo disco Cinema Samuele. Ci sono frasi nascoste dentro i colpi di tosse (Pixel) e in ogni frammento di un disco talmente bello da dare conforto. Non è l’allegria dei testi o il calore della musica, ma l’intelligenza del racconto e lo stile inconfondibile di un pescatore di asterischi che da sempre ha una cifra distintiva nel suo racconto. Mi controllo poco e piango persino in questo studio mentre canto. Non è colpa del mixer se ho la voce più triste… è l’apertura del sipario di un disco che si dipana come un film nel quale entri passando direttamente dalla testa del suo regista.
Samuele Bersani dopo sette anni dal disco precedente di inediti torna completamente intriso di vita, dolore, allegria, amore, urgenze. Sente la durezza dell’incomunicabilità che sbatte sui giorni: questa nausea da trapezista spero che passerà (Mezza bugia). Con te (tra cuore, abbandono e silenzio) perdo ogni forma di difesa minima. Si racconta con l’amore e la verità di pagine preziose come Il tuo ricordo (che trova un buco nella rete) che rischia di diventare una di quelle canzoni come Replay o Giudizi Universali che definiscono da sempre il perimetro di Samuele. E poi il confronto con le dipendenze dallo schermo e quel consumismo digitale che in questo momento non si sofferma più su nulla. Scorrimento verticale mi riporta a quello scrutatore non votante che sapeva tutto senza mai muoversi dal suo pensiero.
Prima dell’immenso finale con Distopici (ti sto vicino): avremmo fatto insieme un figlio ma hanno poi vinto i se, le paure l’egoismo che ci ha imprigionati e ci tiene schiavi, c’è spazio per un commovente e nervoso ritratto ne L’intervista, cattiva come qualche canzone fa: un’ironia amara sul rutilante mondo degli “artisti” e di questi tempi fatti di ingiustizie, rivalse, fatue sicurezze.
Cinema Samuele è un disco necessario e poetico che riallaccia alla vita e fa ritrovare un centro di gravità permanente. Importante per chi come me già c’era e per chi comprerà per la prima volta il biglietto.
Paola Gallo