Milano, 26 ottobre 2019
Fabrizio Moro (qui la mia ultima video intervista) ha l’intensità di una fiamma sempre accesa e il potere di raccontare la fatica della vita come pochi sanno fare. Accende il Forum di Assago con una scaletta che passa dal rock all’acustico con grande naturalezza. Coinvolge e commuove e lascia la sensazione di aver applaudito oltre al talento, il merito, la passione e una persona che si è guadagnata ogni centimetro di quella felicità. Lo ripete durante il concerto che riempire i palazzetti lo sorprende sempre e che ricorda bene i tempi in cui ad applaudirlo erano in pochissimi.
Un featuring speciale senza musica ma pieno di vita e umanità con il pugile Domenico Valentino @FabrizioMoroOff racconta i giorni e la fatica come pochi sanno fare #FabrizioMoroAssago pic.twitter.com/MBYKOAQDlP
— PaolaGallo ? (@OndeFunky) October 26, 2019
Gli piacciono le storie vere, poco patinate. Racconta del pugile Domenico Valentino da Marcianise (Caserta) che ha visto combattere la sera prima. Ha perso ai punti con il campione in carica ma se l’è giocata benissimo e invece di farsi esaltare come tutti dalle urla, dai suoni esasperati del tifo e del marketing, ha baciato suo figlio ed è salito carico e concentrato sul ring. Storie di tenerezza e vittorie mancate che Fabrizio stempera con la generosità del suo pubblico che copre di applausi il pugile. Un featuring senza musica ma pieno di tensione emotiva. Prima o poi, chiederò a Fabrizio Moro di raccontare storie alla radio insieme a me.
Intanto mi godo questo spettacolo che arriva a Milano dopo i primi due concerti al Palazzo dello Sport di Roma, per poi proseguire a novembre nei teatri di tutta Italia. La scaletta Palasport parte tesa e molto rock con Quasi, Arresto cardiaco e la title track dell’ultimo disco Figli di nessuno. Un muro di voci all’unisono su Eppure mi hai cambiato la vita e Non mi avete fatto niente e, alla fine di Giocattoli, uno spazio acustico dove svetta una Sono solo parole mescolata ad Albachiara di Vasco ed altre amenità.