Milano, 22 gennaio 2019
Motta, classe 1986, racconta a Milano Dov’è l’Italia (senza punto di domanda come tiene a sottolineare) il brano che presenterà al Festival di Sanremo che lo vedrà tra i 24 protagonisti in gara. Apparentemente sembra scardinare tutti gli stereotipi della manifestazione: non farà un repack del disco Vivere o Morire (qui la mia intervista) pubblicato ad aprile, non risponde ai canoni tradizionali del pop e solitamente frequenta l’Ariston in autunno dove proprio nel 2018 ha ricevuto la Targa Tengo per la categoria Disco in assoluto e nel 2016 per la miglior opera prima con il disco precedente La fine dei vent’anni.
Prima della mia videointervista risponde alle domande dei colleghi a partire dalla copertina del singolo dove l’Italia non c’è. “E’ una scelta. Siamo in un periodo confuso in cui sono molte di più le persone che non mi piacciono rispetto a quelle che mi somigliano. Da sempre prendo posizione anche se è più vincente non farlo. Non ho mai messo una maschera“. E ancora “A Sanremo sarò solo con l’orchestra e senza i miei musicisti, non so ancora con certezza chi inviterò per i duetti del venerdì. Un anno fa stavo chiudendo il disco e certo non pensavo assolutamente che oggi mi sarei trovato qui di nuovo con voi. Subito dopo il festival partirò di nuovo in tour (qui la mia recensione del concerto all’Alcatraz di Milano)”.
Il resto nella mia videointervista.
Paola Gallo