Milano, 10 luglio 2018
Ho scelto le mie canzoni dell’estate. Mi sono fatta aiutare da voi per togliere un po’ di tormento e aggiungere qualche tormentone. Che non vorrei mai essere considerata radical chic proprio oggi che questo termine ha assunto una connotazione così equivoca e dopo che per 20 anni ho parlato di musica italiana in una delle radio più pop d’Italia.
La verità è che i miei ascolti hanno sempre risposto a un bisogno di parole, di voci che mi conducessero altrove. Non belle o ben confezionate, ma personali, ruvide, capaci di farmi capire me stessa o muovere il mio magone o provocare sorrisi ebeti appena accennati o fragorosi. La musica è ancora oggi la mia vita, o almeno una parte preponderante. Mi piace scoprire, non adeguarmi alle mode, provare a fidarmi del mio istinto, andare controcorrente, essere caparbia e difendere quello che mi emoziona anche se non fa abbastanza clic.
Non c’è attimo del mio vivere che non abbia dentro della musica. Si è spenta solo per un attimo quando è morto mio padre, ma poi si è riaccesa più forte di prima, più intensa e drammatica. Per cui nonostante abbia capito i meccanismi e veda come gli addetti ai lavori siano sempre di più venditori di prodotti che maestri di bellezza, io insisto a suggerirvi canzoni meno note, voci più laterali, sperando che anche voi vogliate avere una scelta più larga di quella che i media piccoli tentano di imporci.
Niente di rivoluzionario intendiamoci, ma accanto a Negramaro, TheGiornalisti, Ermal Meta, Negrita, Boomdabash o Luca Carboni, ho voluto proporvi anche Iacampo, Belize, Cimini, Germanò e Ainè che hanno linguaggi originali e per me di grande impatto emotivo. Ghemon perché l’ho sempre amato e l’attrazione cresce ad ogni canzone, Calcutta, Carl Brave, Gemitaiz e Coez perché sono quello che amo del nuovo linguaggio. Francesca Michielin e Dolcenera che hanno saputo tirare fuori la loro parte meno convenzionale, Lorenzo Fragola perché ha avuto il coraggio di archiviare un percorso facile e pieno di consensi per provare a raccontare chi fosse veramente. Motta perché Vivere o morire (fresco di Premio Tenco) è il disco d’autore dell’anno e soprattutto perché E’ quasi come essere felice è la frase che uso di più da qualche mese a questa parte.
La playlist si chiama LA MIA ESTATE ITALIANA e potete ascoltarla qui
Lo so avrete sicuramente qualcosa da dire, quindi incominciate subito.
Paola Gallo
Scaricata la playlist, l’unica che mi manca è Ainè su iTunes non ce!!
Grazie ? preziosa amica ???
Trovato anche Ormai!! ?? la sera si è stanchi, ora è completa, ma pur essendo perfezionista, Ainè lo metto alla fine
Fammi sapere poi se suona bene anche nei tuoi giorni ??
Mi sono messa ad ascoltarla già stanotte!! Suona non bene ma benissimo!! Ho sempre detto che sei preziosa ?❤️ Buona giornata cara Paola ???
Yeahhhhhhhh