Milano, 19 aprile 2018
Fabrizio Moro e Ultimo hanno lo stesso sguardo profondo e attraversato dalla commozione di chi punta gli occhi dritti sulla vita con grande onestà. <<In Ultimo, rivedo me a 20 anni – dice Fabrizio Moro – le stesse radici, la stessa rabbia, la stessa voglia di emergere… Lavorando insieme, ho avuto come la sensazione di poter trovare nuovamente un equilibrio con il mio passato>>. E io che ho conosciuto Fabrizio a Sanremo quando stava facendo ancora i conti con quella terribile rabbia, posso confermarvi che in Niccolò (Ultimo) ho ritrovato le stesse vibrazioni e le stesse imprescindibili domande alle quali cercare risposte.
Non stupisce quindi che i due si siano “incontrati”, provenendo oltretutto dallo stesso quartiere di Roma, si siano piaciuti (succede a maggio 2017 quando Ultimo viene invitato da Fabrizio ad aprire il suo concerto al Palalottomatica di Roma) e che sia nata un’amicizia e una stima reciproca sfociata nella decisione di rielaborare un brano di Moro, già intenso nella versione originale contenuta nel disco L’inizio e poi riarrangiata e rimasterizzata in Parole Rumori e Anni, e farla diventare di fatto un nuovo brano a cui aggiungere un sottotitolo esplicativo della necessità di rimarcarne le radici: L’eternità (il mio quartiere).
In questa versione a due voci L’eternità diventa ancora più intensa, con la voce di Fabrizio che attraversa le parole in maniera più viscerale ed eterna come la festa che fanno nel mio quartiere o come un’idea che cambia il pensiero di tante persone. Una canzone d’amore e per l’amore che Ultimo arricchisce con una stringa di parole che arrivano dritte in gola. <<Per me poter dire di aver partecipato ad un brano di Fabrizio, cantandolo insieme è già una vittoria – dichiara Ultimo – Questo pezzo rappresenta la voglia di emergere e di durare per sempre. Quello che ho voluto fare nel testo, è descrivere l’eternità in fotografie. Tutte quelle piccole cose che poi vanno a formare la vita>>.
Questo brano, che suona da domani in radio e in digitale, fissa in una polaroid musicale due anime belle e simili e riporta in circolo una canzone che ci fa bene riascoltare: perché in fondo l’eternità sta proprio nella pelle delle persone che decidiamo di tenere accanto. E’ più semplice di un soffio ed è semplicemente amore.
Paola Gallo
Amo Fabrizio da quando si presentò a Sanremo con quel pezzo stupendo che si intitola “Pensa”!! Vittoria strameritata, lo seguo da allora e mi è sempre piaciuto. Sono felice che quest’anno insieme a Ermal abbia rivinto il Festival e per quanto riguarda Ultimo, non era fra i miei preferiti all’inizio, ma come al solito quelli che mi rimangono sono sempre coloro che partono svantaggiati. Buon 25 aprile cara Paola! ?❤️