Milano, 24 luglio 2017
Vigilia della partenza. Ho l’allegria stupida di quando baci il tuo primo ragazzo, di quando fumi di nascosto o nascondi la merenda al tuo compagno di banco.
Amo viaggiare, cambiare prospettive, conoscere il sapore degli altri e anche l’ebrezza dolorosa del distacco dalle cose che sai e le vigilie mi fanno l’effetto meraviglioso dell’entusiasmo. Mi rendono felice e mi tolgono il sonno.
Solo viaggiando puoi guardare in faccia la geografia e capire davvero dove stanno e da dove vengono le persone. E capire che le persone sono occhi, cuore, fegato, pensieri, amori finiti, gioie improvvise e non solo numeri da collocare, gestire, governare, usare.
Ho sempre creduto nelle unicità, nella forza di una fuga dal branco. Da piccola contestavo la maestra per una mia privata idea di ortografia, alle medie non volevo stare nel gruppo dei bravi a scuola perché trovavo più opportuno bilanciare le forze. Anche oggi provo sempre a ballare da sola, anche quando le dita sfondano le scarpette a punta e fanno male.
Amo, come tutti, i privilegi e le comodità ma non faccio fatica a stare scomoda se questo mi consente di essere libera di ascoltare, pensare, scrivere. Continuare ad amare la musica è il dispetto più grande che posso fare a chi pensa di gestire tutti i giornalisti come se fossero pedine del subbuteo. Io senza scomodare il mito, posso anche andare in direzione ostinata e contraria.
L’ho fatto 15 giorni fa andando a Londra a vedere uno straordinario concerto degli U2, una settimana fa andando a conoscere di persona Santiago e 4 giorni fa da sola con le mie cuffie, scartando idealmente il nuovo Vulcano di Francesca Michielin
Avervi qui mi dimostra che non sono la sola a volersi proteggere dall’omologazione, ad apprezzare il gusto esplosivo della ribellione, ad amare la fatica della solitudine. Ma io non sono sola, questo posto è pieno di gente, anzi è pieno di voi, di occhi, cuori, pensieri, risate forti e amori che stanno per cominciare. Innaffiate i fiori in questi giorni in cui io sarò lontano. Parto, ma torno presto e comunque vi manderò delle cartoline, che arriveranno come impulsi, imprevedibili. La Newsletter tornerà a settembre come la prima elementare, ma voi state qui, proteggeteci, abbiamo tanta strada da fare e mille ribellioni da affrontare.
Paola Gallo©