Parigi 5 novembre 2016
Parto da una Milano piena di pioggia e sbarco in una Parigi che brilla di sole e d’azzurro e capisco subito che questo è il potere delle parole e della musica di Zucchero ma anche dell’allegria che mi porto addosso. Amo viaggiare, lo ritengo l’unico modo per imparare la geografia, che non è fatta solo di cartine e capitali, ma soprattutto di sapori, sfumature, vie e accenti. Ed ogni volta che ho la fortuna di poterlo fare, anche il lavoro diventa un piacere e, insieme a calze e dentifricio porto sempre l’euforia di una nuova avventura.
Il tempo di scaricare il bagaglio in albergo che sta a due passi dall’Olympia, dove Zucchero suonerà per tre giorni (6-7-8 novembre) e via tra rue e boulevards del centro, passando dall’imponente Opera con tutte le sue definizioni musicali scritte sulla facciata, dalla coreografia agli spartiti tutto scorre sulla memoria di quell’edificio.
Tutto è musica in questo viaggio e tutte le parole hanno un accento lieve anche quelle di Battiato che questa insegna mi ricorda con prepotenza: “Vieni a prendere un te al Cafe de la Paix?…”
Prima di Zucchero all’Olympia tocca a Katie Melua, ecco l’insegna che campeggia e che mi ricorda molto l’Ariston di Sanremo.
Io e i miei colleghi entriamo dal retro per i primi sopralluoghi. Mentre loro verificano tutta la parte tecnica, io ne approfitto per spiare il palco e la platea dell’Olympia, il music hall ancora in attività più longevo di Parigi. Uno dei primi italiani a suonarci è stato Domenico Modugno. Io commenterò il concerto del 6/11 (20.40 diretta su Radio Italia) proprio vicino al mixer di palco. Cercherò di trasferirvi anche i più piccoli dettagli.
Il pomeriggio è parchi, panorami e arte, mentre il cielo e Parigi cominciano ad oscurarsi un po’, ma sono colori straordinari che sembrano aggiungere magia alle forme di questa città.
L’Orangerie e Les Nympheas mi emozionano sempre molto. Come forse già vi ho detto, amo perdutamente l’impressionismo e le sue espressioni. Dopo aver divorato il Museo d’Orsay più di una volta, questa appendice diventa davvero interessante, considerando anche la mostra American Painting in the 1930’s in corso proprio in questi giorni.
Viaggi, parchi e dettagli scorrono fino all’ora di cena, cerco di raggiungere il Bataclan ma fa troppo freddo e la stanchezza comincia a farsi sentire. Recupero in giornata prima di raggiungere il teatro dove alle 16.30 intervisterò Zucchero e definiremo i dettagli della diretta del concerto di questa sera. Vi aspetto qui per recensioni e interviste e naturalmente per raccontarvi la seconda parte del viaggio.
Paola Gallo@
Paola, raccontaci le emozioni dei fan francesi del grande Zucchero e come vivono le attese prima del live. Buon soggiorno e buon lavoro
Leggi la recensione del concerto;-)