Milano 29 novembre 2016
Federico Zampaglione e i suoi occhi sognanti entrano in scena dalla platea, quasi a volersi godere tutto quel pubblico felice e pronto a farsi travolgere dal respiro del mondo. In sala la sua famiglia, la sua casa discografica e tantissimi visi conosciuti che come me hanno scelto una serata di musica slegata dagli impegni di lavoro: un’ottima premessa e un ottimo segnale.
Le prime canzoni suonano rock. Si parte con il disco nuovo “Nel respiro del mondo” che tanto è piaciuto a pubblico e addetti ai lavori, si svelano i singoli e la struggente ballad L’ultimo treno della notte. C’è tempo anche per un passaggio elettronico, acceso di influenze internazionali. Un omaggio forse agli esordi del gruppo, che sperimentava senza paura. La svolta però ha esattamente 16 anni. Federico, nel presentare Strade, seconda classificata al Festival di Sanremo del 2000, racconta di quanto questo risultato li avesse colti di sorpresa e, soprattutto, con i tagliolini in bocca al ristorante. E’ sicuramente uno dei passaggi importanti della storia del gruppo che a Sanremo c’è pure tornato nel 2008 con Il rubacuori. E’ da quell’esperienza, scherza Federico, che mi sono appassionato all’horror. Non c’è due senza tre, aggiunge. Beh sarebbe bello ritrovarlo al Festival.
Altro snodo per la band il cinema e quelle canzoni minimal che inventano un genere. La fase (semi)acustica del concerto snocciola canzoni indelebili come La descrizione di un attimo e Due destini. Sul palco vengono invitate delle ragazze dal pubblico perché possano godersi lo spettacolo da vicino. Poca timidezza, il reclutamento appare piuttosto semplice. La band spettina e i suoni riempiono il teatro che ormai rompe i ranghi e balla e si commuove e registra documenti sonori da condividere.
Ospiti della serata anche Saturnino e Calcutta che con l’illustre accompagnamento alla chitarra di Federico, propone la sua Oroscopo, sicuramente uno dei successi di questa estate.
Un ottimo cross over, un’ottima riuscita. Andandosene Calcutta (al secolo Edoardo D’Erme) invita Federico a suonare a un suo concerto e qualcosa mi dice che lo farà.
Uno spettacolo ben riuscito, un concerto suonato dall’inizio alla fine. Un omaggio meraviglioso a Lucio Dalla con Felicità e le note finali di Balla balla ballerino e un lavoro rigoroso di arrangiamenti anche molto nuovi. Per me importante, ad esempio, che cambia quasi faccia. Assolutamente da vedere, anche per chi non ama la musica italiana;-)
Paola Gallo©