Milano, 3 novembre 2016
Fiorella Mannoia ha invitato i giornalisti in un locale a pochi passi dai Navigli milanesi. Non fa ancora freddo, ma la nebbiolina sopra l’acqua c’è già.
Arrivo poco prima dell’inizio della conferenza. Fiorella entra e saluta tutti i presenti. E’ una donna educata, che oggi ormai è una rarità. Parla del disco, lo presenta come si fa con qualcuno di famiglia. Prendo appunti.
Parto io con le domande. Le chiedo di Giuliano Sangiorgi e Ivano Fossati. Il primo ha scritto “L’ultimo Babbo Natale” una lucida e scolpita analisi delle parole e del loro utilizzo o abuso. Il secondo torna a regalare una musica che entra nelle parole della stessa Mannoia sul brano che chiude il disco: “La terra da lontano”.
Giuliano è un amico carissimo – sottolinea Fiorella – ed è stato ispirato da “Le parole perdute”. E’ da lì che gli è nata l’ispirazione per questo nuovo straordinario testo. Ivano in verità non se ne è mai andato. E’ la seconda volta in due dischi che scrive la musica sulle mie parole…quasi incredibile. C’è da dire che dopo tanti anni il mio stile di scrittura si specchia molto nel suo. Mi piace l’idea che in quest’ultimo brano ci si allontani da tutte le brutture del mondo. La terra vista da lontano non ha difetti, stringe il cuore
Per il resto questo disco allarga il concetto di Combattente a chi deve farlo per vivere tutti i giorni. Nessuna critica implicita a chi non lo fa, ma c’è chi la vita è costretto a sudarsela più di altri. Le donne ad esempio, discriminate anche negli stipendi, nelle scelte sociali.
Anche nel mio ambito – ammette Fiorella – gli uomini sono più pagati. Nessuna conseguenza è una canzone di riscossa al femminile. Si narra di qualcuna che si libera dalla dipendenza da un uomo e dichiara con grande felicità che “di quel che è stato non resta nessuna conseguenza”
La incalzano sui talent e Sanremo. Fiorella è una delle poche artiste che non gira attorno a nessuna domanda, va diretta alla risposta.
Ho molta comprensione per chi esce dai talent. Il rischio di destabilizzazione è fortissimo. Cerco sempre di spiegare che quello è solo l’inizio e non un traguardo. Alcuni mi criticano per le mie incursioni in questi show e per le mie collaborazioni, bene io dico datemi un’alternativa allora. Sì a Sanremo ci potrei andare, perché no?
Molte canzoni del disco hanno un accento autobiografico celato nei ricordi. “Ogni domenica con te” ad esempio è dedicata alla madre scomparsa a luglio. Tenerezza e adolescenza anche ne “I pensieri di Zo” scritta da Fabrizio Moro. Non concepisco l’adolescenza senza ribellione dice Fiorella rivedendo sicuramente se stessa in quegli anni.
Il discorso va poi inevitabilmente sul cinema. “Perfetti sconosciuti” ha siglato il successo straordinario per l’omonimo film di Paolo Genovese e in questi giorni esce nelle sale “7 minuti” dove Fiorella Mannoia è una delle interpreti. Una storia vera che lei sintetizza molto bene. Un film che lascia senza risposte, come spesso la vita. E’ stata un’esperienza fantastica.
A dicembre ripartirà in tour. Già pensa alla scaletta. A novembre girerà l’Italia per raccontare il disco. L’8/11 dopo l’intervista con lei a Radio Italia modererò l’incontro alla Feltrinelli di Milano. Vi aspetto.
Paola Gallo©